Annaffiature invernali: se e come farle

Gran parte delle specie che vivono all’esterno, nei vostri giardini o sui vostri balconi, in vasi o piantati a terra, incorrono con l’arrivo dei mesi invernali nel loro periodo di riposo vegetativo.

Come abbiamo potuto approfondire nel nostro articolo Il riposo invernale delle piante: sogno o son desta?, si tratta di una fase stagionale, in cui le nostre piante non muoiono e non vanno in letargo, bensì lavorano per riprogrammare le loro funzioni riproduttive e di autodifesa.

E’ chiaro però che il cambio stagionale “costringe” le nostre piante anche a cambiare le loro esigenze. Minore calore si traduce in terreni meno secchi e tassi di umidità più stabili riducono di molto le esigenze idriche della pianta. Non dobbiamo però dimenticare che la loro attività, seppur minima, rimane continua e ne favorisce la disidratazione. Le piante vanno quindi aiutate con l’annaffiatura, soprattutto andando incontro ai mesi primaverili! Non dovrete di certo bagnare ogni giorno o più volte al giorno, ma dovrete imparare ad ascoltare le loro esigenze, prestando attenzione ai segnali. Uno tra tutti lo stato del terreno, che dovrà presentarsi asciutto.

Eccovi qualche consiglio su come farlo:

  • Annaffiate con moderazione: non è necessario abbondare, la pianta necessita una bagnatura lieve, che permetta di inumidire leggermente il terreno;
  • Annaffiate nelle ore centrali della giornata: evitate giornate particolarmente fredde, umide e piovose. Approfittate dei giorni più asciutti e sfruttate le fasce più calde della giornata quando anche il sole riesce a far capolino;
  • Non annaffiate utilizzando acqua troppo fredda: evitate di impiegare acqua ghiacciata o molto fredda. Questo potrebbe infatti provocare gravi danni e stress alla pianta stessa;
In foto una giovane pianta di Lattuga dei minatori, la cui riproduzione, in quanto specie annuale, si svolge in questi primi mesi dell’anno.